Alfa Romeo Alfetta 1.6 (1976)

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Alfa Romeo AlfettaAlfa Romeo: Alfetta 1.600 cc (109 CV)
Anno: 1976
Colore: rosso Alfa
Socio: Fulvio Archidiacono

Era già un po’ di tempo che pattugliavo ogni fonte d’annunci in cerca del mio sogno.

Qual era il mi sogno? Beh, qualche secolo fa, quando la mia età era formata ancora da un solo numero, mi innamorai perdutamente di un’Alfetta. Non un GT, ma una berlina. Si, proprio un’Alfetta berlina!

Quella che sognavo era una 2000 ’82, magari blu olandese, ma in realtà volevo semplicemente realizzare il mio sogno di avere un’Alfetta berlina.

Tornando a noi, ne ho viste e valutate diverse dietro allo schermo del PC. A volte avevano prezzi fuori della mia portata. Altre volte versavano in condizioni poco più che proponibili.
Poi ne vidi una: era vicina, era 2000 ed era pure una serie ’82! Deciso: vado a vederla.

Così (in pieno agosto!) andai assieme a Marco (inseparabile compagno di viaggi, visite e valutazioni) a vederla. Si comportava bene, ma non era in buone condizioni. Faccio la mia offerta, ma il proprietario la rifiuta chiedendo di più. Dopo una breve consulta con gli amici d’Alfa Marco e Stefano, si decide per lasciar perdere.
Poi, lei.
Vista più volte inserzionata sul web, la riscopro a prezzo ribassato dal venditore. Chiamo Marco e, approfittandone per organizzare un weekend fuori porta, fissiamo un appuntamento per vederla da lì a due settimane. Come immaginerai, l’attesa è stressante. Le pensi tutte.

Arrivati sul posto incontro subito il proprietario, e con lui ci dirigiamo verso l’Alfetta, parcheggiata poco più in là in uno spiazzo recintato da una siepe. Una controllatina, un giro di prova e siamo al dunque.
Rileviamo qualche problemino, che ci permette di trattare un po’ ed in men che non si dica siamo all’ufficio ACI a sottoscrivere il passaggio di proprietà. Il resto è storia.

Sai cosa: culli un sogno da quando sei bambino .. Da quando ti piaceva sentirti un pilota seduto sul sedile di guida e simulando il rombo del motore a voce .. Da quando amavi farti “un giro” con l’Alfa di casa e, a dirla tutta, dal sedile passeggero, la strada neanche la vedevi. La cosa bella dei sogni di bambino è che sono, il più delle volte, semplici … ma crescono assieme a te e ti fanno tornare bambino ogni volta che ci ripensi … e realizzarli ti fa sentire bambino per sempre.

Poi quel sogno ti si presenta davanti più di 20 anni dopo. Ed ora è qui, accanto a me.

Fulvio Archidiacono